La Memoria al liceo Marconi
Il 27 gennaio 1945 le truppe dell’Armata Rossa liberarono il campo di Concentramento di Auschwitz. Questa data è stata scelta, tramite una risoluzione del 2005 delle Nazioni Unite per commemorare a livello internazionale le vittime dell’Olocausto: oggi tutti noi la conosciamo come Giorno della memoria.
Al Liceo Marconi è una data importante: da sempre cerchiamo di celebrare questa giornata attraverso momenti di riflessione che permettano di sensibilizzare i nostri alunni, accrescendo il loro senso critico attraverso la conoscenza e la riflessione e stimolando la capacità di documentarsi.
Per questo le nostre classi quinte hanno quest’anno visitato il Binario 21 a Milano e le classi 5C, 5LA e 5LD hanno seguito presso il Centro Asteria lo spettacolo teatrale La banalità del male, trasposizione teatrale dell’omonimo testo di Hannah Arendt scritto durante il processo a Heichmann.
Anche quest’anno il Marconi parteciperà al Treno della Memoria. Sono previste come sempre due tappe, in due capitali europee: la seconda è sempre Cracovia, la prima varia di anno in anno; quest’anno sarà Praga, per visitare il campo di concentramento di Terezine, da cui si orchestrava la propaganda nazista. La scelta consente ai ragazzi di avvicinarsi progressivamente all’esperienza della visita di Auschwitz e Birkenau e di comprendere la complessità dell’universo concentrazionario che si orchestrava con logiche spietate in un territorio vastissimo. Momenti di ascolto e condivisione comune accompagneranno la rielaborazione emotiva dell’esperienza; nel 2019 l’analogo viaggio è stato documentato attraverso questo link
Nel 2019 la Senatrice Liliana Segre ha incontrato i nostri studenti all’EcoTeatro di via Fezzan, in maniera che potessero ascoltare direttamente la sua testimonianza. In quella occasione gli alunni hanno realizzato un piccolo sito web per raccogliere la documentazione dell’evento: https://eticadellaresponsabilita.home.blog/
Il nostro Liceo, memore della tesi principale del libro di Hannah Arendt, ovvero che sia stata l’indifferenza verso gli atti che stavano compiendo da parte di una grande massa di burocrati “terribilmente normali” a rendere possibile uno dei più cupi momenti del XX secolo, cerca di mantenere alta la sensibilità dell’intera comunità scolastica, onde evitare fenomeni di normalizzazione di quanto avvenuto, o di consentire che la distanza temporale affievolisca il ricordo. Come ha detto la Senatrice Segre è fondamentale ricordare e non consentirci di banalizzare o di accettare passivamente violenza e ingiustizie: “Coltivare la Memoria è ancora oggi un vaccino prezioso contro l’indifferenza e ci aiuta, in un mondo così pieno di ingiustizie e di sofferenze, a ricordare che ciascuno di noi ha una coscienza e la può usare.”